Corso di fotografia – Sfuocare lo sfondo per fare un buon ritratto: la modalità Av.

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Voglio: un buon ritratto
Cosa devo fare: sfuocare lo sfondo
Come: usando il programma Av (priorità dei diaframmi)
Perche’: agisce sulla profondità di campo

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Aprire o chiudere il diaframma può cambiare radicalmente l’ aspetto di un’ immagine. Vediamo come.

Il diaframma controlla la profondità di campo. Troppo complicato? Ok, diciamo che il diaframma serve per “staccare” lo sfondo, portando l’ attenzione di chi guarda dove il fotografo vuole che vada.

Un buon esempio vale più di mille parole:

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Poca profondità di campo.
Il soggetto è ben staccato dallo sfondo: gli elementi di disturbo sono sfuocati, quindi l’ attenzione di chi guarda va per forza sul soggetto (un musicista del gruppo Mitoka Samba).

Aprendo il diaframma (numero più piccolo, ad esempio diaframma= f/ 4), lo sfondo viene sfuocato. In questo modo, tutti gli elementi di disturbo, cioè le parti dell’ immagine che non ci interessano, non distraggono l’ attenzione di chi guarda.

Volendo leggere l’ immagine in modo più approfondito, i toni pastello dello sfondo esaltano l’ effetto di “stacco”, mentre la luce del semaforo sulla destra, anche sfocata, riesce ancora a dar fastidio

Un altro esempio:

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Maggiore profondità di campo.
Il soggetto NON è ben staccato dallo sfondo: nell’ immagine ci sono molti elementi di disturbo, quindi l’ attenzione si disperde (il soggetto è un partecipante alla Mayday 2007).

Chiudendo il diaframma (numero più piccolo, ad es. diaframma= f/ 16), la profondità di campo diventa maggiore; questo significa che restano a fuoco sia il soggetto che lo sfondo.

Dato che il foglio di carta (o il monitor) è piatto, il soggetto si confonde con lo sfondo, e l’ attenzione di chi guarda è disturbata dagli elementi di contorno.

Nell’ esempio, la persona con le basettte proprio dietro al soggetto, il carrello della spesa, lo zaino sulla sinistra, il ragazzo sulla destra …sono tutti elementi che non servono alla nostra foto, e danno solo fastidio.

Volendo approfondire, questa immagine è scattata in una situazione più critica della precedente, perchè gli elementi di disturbo sono molto più vicini al soggetto. In ogni caso, un diaframma più aperto avrebbe aiutato parecchio.

Il diaframma controlla la profondità di campo.

Aprire il diaframma (numero più piccolo, ad es. f/ 4) significa sfuocare lo sfondo della foto.

Nel caso di un ritratto, questa è la situazione ideale, perchè elimina gli elementi di disturbo, concentrando l’ attenzione sul soggetto.

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Per regolare il diaframma si usa il programma Av (priorità dei diaframmi).

Non sempre aprire il diaframma è la scelta migliore.

Se stiamo fotografando un panorama, vorremo avere tutto perfettamente nitido, dalla roccia in primo piano alle montagne sullo sfondo. Come fare? Chiudendo il diaframma.

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Chiudere il diaframma (numero più grande, ad es. f/ 16) significa aumentare la profondità di campo.

Nel caso di un panorama, questa è la situazione ideale, perchè tutto resta a fuoco, dal primo piano allo sfondo.

Riassumendo…

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Per fare un buon ritratto occorre sfuocare lo sfondo, usando il programma Av (priorità dei diaframmi), per aprire il diaframma (numeri piccoli, per es. f/ 4).

Per fare un buon panorama occorre mantenere a fuoco l’ intera immagine, usando sempre il programma Av, ma questa volta per chiudere il diaframma (numeri grandi, per es. f/ 16).

In entrambi i casi, si agisce sulla profondità di campo.

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